Le località italiane più belle dove fare sub

Il nostro territorio è ricco di località fantastiche per tutti gli appassionati di immersioni: scopriamo le più emozionanti, da Nord a Sud, in un viaggio capace di regalare sensazioni uniche.

Dove fare sub in Italia? Il Belpaese mette a disposizione un sacco di opportunità per gli amanti delle immersioni. Ricordando la necessità di una preparazione ad hoc di qualità, che può essere conseguita con un corso di sub certificato, scopriamo quali sono le località ideali per un’esperienza da sub memorabile.

Come ci spiegano i formatori di Life Academy con il loro ricco calendario di corsi per Sub a Udine e Trieste, qualsiasi viaggio all’insegna della subacquea devi svolgersi in massima sicurezza. Partite sempre con un adeguato bagaglio formativo e buon divertimento!

Portofino: Secca Isuela

Si potrebbe iniziare da Portofino e, in particolare, da Secca Isuela, che ha tutte le carte in regola per poter essere considerata una delle più belle e ricche secche dei mari nostrani. Raggiunge una profondità di circa 50 metri, e nel caso in cui si abbia intenzione di restare sul fondo un po’ più di mezz’ora si ha l’opportunità di osservare gli splendori del fondale in cui prende vita il Mediterraneo più originale. Un caleidoscopio di forme di vita che si sviluppano e si evolvono in maniera costante, per un paesaggio reso unico sia dalla presenza di correnti che in molti casi sono davvero forti, sia dalla lontananza dalla costa. Dalle donzelle alle castagnole, passando per i saraghi e le cernie, è davvero infinita la varietà di pesci in cui ci si può imbattere nel corso delle immersioni.

Non solo mare

Chi l’ha detto che le immersioni si possono effettuare solo al mare? Il Lago di Capodacqua, in Abruzzo, offre la perfetta dimostrazione di come anche i bacini lacustri possano essere delle location ideali per questo tipo di esperienza. Stiamo parlando di un lago privato che si trova nel perimetro del Parco Nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga, in un contesto naturale unico che è di notevole interesse anche dal punto di vista archeologico. Il lago è alimentato da sorgenti naturali da cui provengono flussi di acqua fresca, mentre a valle ne scaturisce il fiume Tirino. È possibile effettuare immersioni ma solo in compagnia di una guida autorizzata, proprio perché si tratta di un bacino lacustre di proprietà privata sotto tutela ambientale. Il contesto è davvero idilliaco, con due mulini sommersi e un cotonificio che si può notare in superficie. Visto che le acque sono cristalline, comunque, la visibilità è ottimale, e si possono notare anche i mulini sommersi.

La Sardegna e Secca del Papa

Se ci si sposta in Sardegna, non si può non menzionare lo spettacolo offerto da Secca del Papa: qui si può vivere l’immersione forse più rinomata di tutta l’Area Marina Protetta di Tavolara. Stiamo parlando di una delle più suggestive immersioni di tutto il mar Mediterraneo. È previsto il divieto di gettare l’ancora, e per questo motivo sono presenti due boe per l’ormeggio fisso. Il fondale va da un minimo di 35 a un massimo di 45 metri, e la presenza di sub non infastidisce in alcun modo i pesci presenti, fra i quali:

  • Murene
  • Gronghi
  • Cernie

La Paramuricea clavata è la vera chicca di questo posto, con i suoi colori rossi e gialli, che rappresenta una vera eccezione per le coste della Sardegna. Nella maggior parte dei casi l’immersione tradizionale viene effettuata in senso antiorario, in modo che prima venga osservato il lato che si affaccia sul mare aperto, dove c’è la gorgonia rossa.

Alla scoperta del Banco di Santa Croce

Un altro dei nomi da segnare in agenda è quello del Banco di Santa Croce, una zona di tutela biologica che è stata istituita nel 1993 e che è formata da 5 pinnacoli rocciosi. Se si raggira quello principale, ci si imbatte in una spaccatura verticale molto evidente, per effetto del quale la parete viene tagliata in due, con la luce che filtra e percorre la “giungla” dei rami di gorgonie: quello che si palesa agli occhi dei sub è uno scenario fantastico. I banchi di dentici e le cernie sono compagni di immersione, e a volte ci si può imbattere nelle razze. In occasione di una sosta di decompressione, invece, si può “fare amicizia” con lampughe, palamiti e riccioli. Già dopo i primi 7 o 8 metri, comunque, lo scenario è quasi incredibile.

La Secca del Faro a Gallipoli

Infine nel novero delle località italiane più belle dove fare sub non può mancare la Secca del Faro di Gallipoli, un fondale che scende in maniera quasi improvvisa da 47 metri e 62. Il fondale è rivestito di gorgonie che permettono di affrontare incontri emozionanti, con il riccio matita e grandi esemplari di aragoste che possono fare capolino tra le rocce. Non mancano, poi, branchi colorati di cernie bianche, mostelle e dentici. Il corallo nero comunque è il vero protagonista incontrastato di una immersione da queste parti, insieme con la gorgonia gialla e la gorgonia rossa.