È considerata la porta verso Oriente e custodisce nel suo piccolo centro storico un patrimonio ricchissimo, suggellato da un paesaggio a dir poco spettacolare, con un mare che raggiunge tonalità esotiche: si tratta di Otranto, la perla salentina affacciata sul Mare Adriatico, situata tra Torre dell’Orso e Santa Cesarea Terme, a 6 Km dal faro di Capo Palascia, l’estremità più a est d’Italia dove i mari Ionio e Adriatico si uniscono.
Qui sorgono alcune delle strutture ricettive più belle di tutto il Salento, capace di accogliere e coccolare gli ospiti, tra cui l’Hotel & SPA Koinè Otranto.
Otranto e le bellezze del suo centro storico
Ci sono molte teorie riguardo le origini del nome di Otranto: c’è chi pensa sia legato al fiume Hydrun che attraversava l’intera Valle d’Idro e chi pensa derivi da un’antica altura di nome Odronto, che sorgeva nei pressi del borgo.
In ogni caso la fondazione di Otranto è avvenuta per mano dei greci, divenendo poi uno dei centri più importanti della Magna Grecia: molti furono i popoli che esercitarono il loro dominio su
Otranto, dai romani ai bizantini fino ai francesi, lasciando una traccia della loro presenza, ben visibile passeggiando nella parte più antica della cittadina salentina.
La Porta Alfonsina è l’ingresso principale al centro storico, affascinante dedalo di stradine, sali e scendi e scalinate, botteghe artigianali, tipiche case a corte, con chiese e siti storici che permettono ai visitatori di fare un salto indietro nel tempo.
Il Castello Aragonese di Otranto
Certamente il monumento simbolo di Otranto che, con tutta la sua mole si affaccia sin dalla fine del ‘400 sul mare che cinge la città, è il Castello Aragonese, voluto da Ferdinando d’Aragona. È circondato da un fossato e presenta tre torrioni angolari e un bastione a punta di diamante prospiciente il mare. Oggi il castello di Otranto, che ha persino ispirato l’omonimo libro di Horace Walpole nel 1764, è sede di mostre ed eventi culturali di grande richiamo. Ad esempio nello stesso fossato del castello, in piena primavera, si svolgono le Giornate Medioevali, con tanto di figuranti in abiti d’epoca, tra armigeri, dame, castellane e cantastorie.
Da questa poderosa fortezza si snodano le mura che cingono il centro storico di Otranto, con il mare turchese e il sottostante porticciolo sempre sullo sfondo: quello che oggi è un pittoresco luogo di vacanze, un tempo era il fulcro dei commerci del borgo, punto di incontro di popoli e culture differenti.
La Chiesa di San Pietro
Tra le tante chiese che è possibile incontrare passeggiando per Otranto, c’è soprattutto la Chiesa di S. Pietro di stampo bizantino e dalla caratteristica forma a croce greca. Preziosi e bellissimi sono gli affreschi bizantini conservati all’interno, i più antichi dei quali raffiguranti l’Ultima Cena e La
Lavanda dei piedi a San Pietro. La chiesa, considerata la più antica di tutta Otranto risalendo al V secolo, è stata dedicata a San Pietro in quanto si narra che l’Apostolo sia passato proprio dalla cittadina salentina nel suo viaggio dalla Palestina a Roma.
Dalla Cattedrale di Otranto alle bellezze circostanti
Da vedere poi assolutamente la Cattedrale di S. Maria Annunziata, splendido esempio di romanico pugliese risalente all’anno 1088: sulla facciata si può ammirare un bel portale barocco del ‘700, sovrastato da un rosone del XV secolo con ben 16 raggi in stile arabeggiante. Un altro portale rinascimentale, decorato col Cristo Pantocratore, si trova su un lato della chiesa. Una volta messo piede all’interno di questo magnifico edificio, si resta stupefatti dal pavimento in quanto, per quasi la totalità della cattedrale, è occupato da un mosaico raffigurante l’Albero della Vita. Si tratta di una sorta di percorso iniziatico che l’uomo, per raggiungere la salvezza eterna, deve compiere: per realizzarlo tra il 1163 e il 1166, un prete proveniente dall’Abbazia di S. Nicola a Casale, ha utilizzato migliaia di minuscole tessere policrome, dando vita a figure sia mitologiche che religiose. Si distinguono ad esempio Adamo ed Eva e Artù, Alessandro Magno, la Torre di Babele: l’effetto è stupefacente e allo stesso tempo disarmante.
La Cappella dei Martiri
La Cappella dei Martiri si trova proprio all’interno della Cattedrale ed è dedicata a quei cristiani che nel 1480 perirono per mano turca, per la colpa di non aver rinnegato la propria fede: furono trucidati in cima al Colle di Minerva e parte delle loro ossa e teschi, decora oggi questa cappella.
Nei sotterranei della Cattedrale si trova poi una cripta di origine bizantina, retta da ben 42 colonne in porfido, granito e marmo: in molti riconoscono, in questo oscuro e suggestivo ambiente, la Moschea Blu di Costantinopoli e la Mesquita andalusa di Cordoba.
La Baia dei Turchi e la Cava di Bauxite
Quei pirati turchi che portarono distruzione e morte a Otranto sbarcarono a Baia dei Turchi, splendida spiaggia bagnata da acque cristalline situata a due passi dalla città, alla stregua di Baia d’Orte, arenile ugualmente incantevole seppure molto più selvaggio.
A 3 Km da Otranto è possibile visitare poi la Cava di Bauxite, laghetto dalle acque verdi che occupa quella che un tempo era appunto una cava dalla quale si estraeva quella roccia sedimentaria utile per produrre alluminio. Tutto intorno le rocce sono rosse, punteggiate qua e là dalla verde vegetazione, creando con il cielo azzurro un contrasto cromatico meraviglioso.